Quando innamorarsi era un’avventura
Da scintilla romantica a swipe consumistico
C’è stato un tempo in cui innamorarsi era un’avventura vera. Un tempo in cui internet serviva per scaricare i film o scrivere email, e i social non avevano ancora invaso ogni aspetto della nostra vita privata. Un tempo in cui ci si guardava negli occhi, non attraverso uno schermo.
Chi ha vissuto quegli anni lo sa bene: l’innamoramento era un’esperienza reale, viva, fisica. Nessun filtro, nessuna chat interminabile. Solo uno sguardo che ti faceva girare la testa, una risata timida, un incontro casuale sulla spiaggia, al pub, in discoteca o a casa di amici. Il corpo parlava. E l’anima ascoltava.
Più perfetti online, più soli nella vita reale
Viviamo nell’epoca in cui tutto è perfettamente curato, ritoccato, migliorato. Non mostriamo più chi siamo, ma chi vorremmo sembrare. Sui social, le foto sono scattate con la luce giusta, l’angolazione giusta, e magari sono anche vecchie di qualche anno. Il risultato? L’illusione. E poi la delusione.
Quando l’immagine virtuale incontra la realtà, l’incantesimo si spezza. Perché se menti, vieni scoperto. Mentono le donne. Mentono gli uomini. Ma alla fine, restano tutti soli. Perché nessuno si innamora davvero di una maschera.
L’amore, una volta, era una missione. Adesso è una transazione
Un tempo, se volevi conoscere una ragazza, dovevi darti da fare. Chiedere agli amici, trovare un contatto in comune, scoprire che posti frequentava… Era quasi una favola moderna: un principe alla ricerca della sua principessa. E se le cose andavano bene, c’era la magia del primo appuntamento, la tensione, il batticuore.
Oggi? Tre messaggi su un’app di incontri, magari una cena e poi l’attesa — o la pretesa — di “qualcosa in cambio”. Se non ci sta, è “una che si fa pregare”. Se ci sta, è “una facile”. Nessuno vince, tutti si usano.
La guerra dei sessi è diventata una negoziazione economica
Stanno nascendo movimenti (ufficiali o meno) che raccontano tutto questo:
- Uomini che non vogliono più pagare la cena se poi “non succede niente”.
- Donne che si aspettano regali costosi, viaggi, appartamenti, dopo un mese di frequentazione.
Da una parte, chi tratta l’amore come un investimento a rendimento immediato. Dall’altra, chi lo vede come un diritto da monetizzare. Ma dov’è finita la magia? Dov’è la gentilezza, la sorpresa, la voglia di scoprire l’altro senza aspettarsi niente in cambio?
Siamo passati dal corteggiamento all’acquisto
L’innamoramento di oggi è diventato consumismo sentimentale. Ci si sceglie con uno swipe, come si fa con un prodotto. Si cambia partner come si cambia brand. E il corpo è diventato merce di scambio, oggetto di prestazione, strumento di validazione sociale. Ma il corpo senza emozione è vuoto. E l’anima, se non viene ascoltata, smette di innamorarsi per davvero.
Forse non torneremo più indietro. Ma possiamo ancora scegliere
Non si tratta di tornare al passato. Si tratta di salvare ciò che aveva senso: lo sguardo autentico, il desiderio sincero di conoscere l’altro, l’intimità che cresce con il tempo. Si tratta di smettere di cercare la perfezione, e iniziare a cercare la verità. Perché nessun filtro può sostituire il brivido di una mano che ti sfiora per la prima volta. E nessuna app potrà mai darti quel momento in cui ti accorgi che l’amore… ti è appena successo.
E tu? Come vivi l’amore oggi?
Hai mai provato nostalgia per quegli incontri spontanei di una volta? Credi che l’amore moderno, tra social, filtri e aspettative, stia diventando sempre più freddo e meccanico? Oppure pensi che ogni epoca abbia solo un modo diverso di amare?
Scrivimi nei commenti. Mi interessa davvero sapere cosa ne pensi.
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