Imparare lingue fa bene

Sapevi che imparare le lingue straniere fa bene alla salute mentale?

Imparare le lingue straniere fa bene al cervello. Ma cosa succede esattamente nella nostra testa quando memorizziamo nuove parole e costruzioni? Inoltre quali sono esattamente benefici cognitivi per le persone bilingui?

Lingua madre vs straniera

Quando parliamo la nostra lingua madre, il nostro cervello usa principalmente l’emisfero sinistro. Padroneggiare una nuova lingua non è legato a nessun particolare emisfero, ma implica lo scambio di informazioni tra di loro. E questo non sorprende, perché l’apprendimento di una lingua è composto da molti elementi. Come spiega il professore di psicologia e linguistica presso l’Università della Pennsylvania Ping Li, ciò include la memorizzazione di parole, lo studio della struttura sonora della lingua, il sistema di scrittura, la grammatica e i modi di esprimere i pensieri. Tutte queste attività attivano diverse aree del cervello.

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Allenamento per il cervello

Il processo di apprendimento di una lingua ha lo stesso effetto sul cervello dell’esercizio in palestra sui muscoli. Quando i muscoli si contraggono, aumentano di volume e diventano più forti. La stessa cosa accade con il cervello. In pratica, quando messo a lavoro, la sua struttura cambia e alcune funzioni migliorano. Pertanto, quando impariamo una lingua, si sviluppano le aree corrispondenti del cervello. In particolare, cresce la quantità di materia bianca e grigia, che contiene la maggior parte delle connessioni neurali.

Il cervello è influenzato anche da cose che di solito non notiamo. Ad esempio, “passaggio” da una lingua all’altra. Per le persone bilingui, questa transizione avviene senza sforzo, appena percettibile. Tuttavia, per il cervello, questo è un esercizio molto serio che provoca la crescita della materia grigia in varie aree, e soprattutto nella corteccia cingolata anteriore. Questo “meccanismo” garantisce che una lingua non si incunei nel discorso di un’altra. E l’apprendimento diretto di una lingua influisce sul corpo calloso (corpus callosum) – un “ponte” tra l’emisfero destro e quello sinistro, costituito da sostanza bianca. È lui che è responsabile dello scambio di informazioni tra di loro.



Neuroplasticità e i suoi benefici

Imparare lingue fa bene
Imparare lingue fa bene

Studiando una lingua straniera, provochi letteralmente trasformazioni fisiche nel cervello con il potere del pensiero. Ciò è dovuto al fenomeno della neuroplasticità, cioè la capacità del cervello di modificare la struttura, riparare i danni, costruire nuove connessioni neurali. È grazie a loro che funzionano la nostra memoria, i nostri sentimenti e la nostra immaginazione. Se si mantiene il cervello in buona forma, l’elevata neuroplasticità persiste per tutta la vita di una persona.

Studi recenti hanno confermato che l’apprendimento delle lingue sviluppa quelle aree del cervello responsabili delle sue funzioni “esecutive” più complesse. Questo, ad esempio, il passaggio da un’attività all’altra, pianificazione, ragionamento, risoluzione dei problemi, filtraggio delle informazioni. Pertanto, una persona bilingue beneficia anche in aree al di là dell’uso della lingua.

Ma c’è un altro, principale vantaggio. Il cervello impara ad affrontare meglio le malattie degenerative come la demenza e l’Alzheimer creando nuove connessioni e utilizzando aree “sconosciute” per risolvere i problemi. Naturalmente anche le persone bilingui possono avere queste malattie, ma grazie ai meccanismi compensatori il loro cervello le affronta meglio. Pertanto, una lingua straniera non è solo una riga aggiuntiva nel curriculum, ma è anche un contributo alla propria salute mentale.