Bellezza, Blog di bellezza and Consigli di bellezza - UltraBeauty Blog - Italia
Tre cose che aiutano la creatività

Tre trucchi per trovare l’ispirazione e lavorare con piacere

Capita che sembriamo pronti ad agire, perché c’è un’idea, un piano e il desiderio, ma poi le cose non si muovono. Manchiamo le scadenze, annulliamo gli obiettivi dell’anno, perché il lavoro non è finito. Passa un altro anno, ma non cambia nulla. Scopriamo tre cose che aiutano la creatività e la realizzazione degli obiettivi prefissati.

L’ispirazione, dove trovarla?

Ecco le tre cose principali che ti aiutano trovare la creatività. Questi trucchi sono usati dagli scrittori, attori, pittori e altri per sbloccare il processo creativo. Niente di impossibile, tutto è molto semplice ma funzionale. Provare per credere.

1. Ispirazione ama la routine

Spesso il lavoro creativo è percepito come qualsiasi cosa, ma non come una routine. Ma in realtà l’ispirazione ama la routine, un processo calmo, chiaro e ben costruito.

Funziona piu o meno così: alzati tutti i giorni la mattina presto sempre alla stessa ora e inizia a lavorare. Dopo un po’ ti abitui ad alzarsi e lavorare sempre alla stessa ora diventerà un’abitudine. Dopo di che in automatico l’ispirazione arriverà mentre stai lavorando.

La famigerata ricerca dell’ispirazione funziona raramente. In realtà spesso accade il contrario: ti siedi al lavoro e ti viene l’ispirazione. Il processo può essere fantastico o abbastanza calmo.

Al lavoro, in realtà non abbiamo sempre bisogno di ispirazione. Quando stiamo solo definendo e correggendo le cose, non abbiamo bisogno di ispirazione. Ci sediamo in silenzio e facciamo il nostro lavoro. E quando hai bisogno di un’idea o di un’immagine, come confezionare e presentare questa idea, l’ispirazione ti tornerà utile. Ma in un modo o nell’altro, la routine dà un effetto sorprendente.

Quindi un buon consiglio di iniziare impostando una routine. Più questa routine è calma e familiare, maggiore è la probabilità che esattamente in questo momento, come programmato, arrivi l’ispirazione desiderata.

2. Musa ispiratrice ama camminare

Tre cose che aiutano la creatività
Tre cose che aiutano la creatività. Musa ispiratrice ama camminare.

C’è una ricerca scientifica che dimostra che camminare stimola il processo creativo. Se sei uno scrittore, vai a fare una passeggiata, e porta sempre con te un taccuino e una penna. Ti renderai conto che la modalità della camminata porta idee nuove e fresche che non sarebbero mai arrivate dietro ad una scrivania.

Cioè, fai solo una passeggiata e il lavoro continua in background.

3. Musa ispiratrice ama compagnia

Quando si lavora su un compito, è importante trovare qualcuno con cui discuterlo, mostrarlo e vedere la reazione. Può essere qualsiasi persona a cui mostri il risultato del lavoro e chiedi: “È chiaro cosa volevo dire qui?” Lui risponde e tu capisci: “Sì, ma qui ha considerato un significato diverso, il che significa che devi ancora lavorare”.

Idealmente, questo dovrebbe essere un professionista che annoterà i punti importanti e darà un feedback costruttivo e utile.

Quando è coinvolta un’altra persona, il processo creativo passa a un livello completamente diverso e diventa qualcosa di più di un semplice lavoro.

Inoltre quando mostri e chiedi un parere alle persone il lavoro creativo è più entusiasmante e fluido. Altre persone stimolano, portano idee e ti fanno credere nel tuo lavoro. Se invece sei solo, potresti disperdere l’energia in cose che non funzionano e il lavoro rimarrà ad un punto fermo.

Leggi anche:

Fossetta sul mento cosa significa

Sapevi che la fossetta sul mento può raccontare molto sulla persona?

La fossetta sul mento è una caratteristica fisica insolita, un particolare che attira attenzione, ma cosa significa? Cosa ci può raccontare la fossetta sul mento sulla personalità del suo possessore?

Caratteristiche principali

La caratteristica principale dei proprietari della fossetta sul mento è la brama di fama, infatti queste persone amano essere al centro dell’attenzione. Non sorprende quindi trovare questa caratteristica fisica sui visi delle star di Hollywood. Infatti puoi vedere una fossetta sul mento di Sandra BullockJessica SimpsonJohn TravoltaRussell Crowe e alcuni altri famosi attori e attrici. 

Oltre alla brama di fama, queste persone hanno anche altre caratteristiche:

  • Grande senso dell’umorismo;
  • La capacità di flirtare;
  • Potente energia sessuale;
  • Forti manifestazioni di emozioni, per cui non possono nascondere le lacrime se sono tristi e ridono contagiosamente se sono divertite;
  • Amore per il dominio e la superiorità;
  • Spirito e bellezza esteriore.

Tuttavia, queste persone hanno anche alcuni tratti caratteriali negativi. Questi includono negligenza, fretta e mancanza di pazienza, che li ostacolano notevolmente nella vita.

Fossetta sul mento delle donne

Fossetta sul mento cosa significa
Fossetta sul mento della donna cosa significa. Tratti del carattere

La natura ha dotato le donne con fossette di un potere speciale che le distingue dagli altri rappresentanti del gentil sesso. Hanno qualità di leadership e non hanno paura di assumersi la responsabilità. Superano facilmente le difficoltà, raggiungendo spesso il successo nelle loro carriere professionali. Queste donne attirano gli uomini per la loro forza interiore e mistero che le circonda.

Tuttavia, non tutti gli uomini possono rimanere a lungo con queste giovani donne, poiché la loro natura impulsiva può impedire loro di raggiungere un compromesso con un partner durante i litigi. Dopotutto, le donne con le fossette sul mento sono spesso piuttosto egoiste e sono spesso considerate quelle che non sanno ascoltare le opinioni degli altri. È molto difficile per gli uomini costruire con loro una vita familiare pacifica a causa della loro sete di dominio in una coppia. Tuttavia, se una donna ama veramente il suo partner, allora può imparare ad affrontare le sue debolezze e quindi creare una famiglia forte e unita.

Fossetta sul mento degli uomini

Fossetta sul mento cosa significa
Fossetta sul mento del uomo cosa significa

La fossetta sul mento di un uomo significa che è una persona forte, coraggiosa, carismatica, ambiziosa e coraggiosa. Una donna accanto a lui si sentirà sempre al sicuro. Un uomo simile in qualsiasi momento è pronto ad assumersi la responsabilità e prendere decisioni, anche molto difficili.

In situazioni stressanti, agisce con freddezza, ma con attenzione, senza correre rischi inutili. Allo stesso tempo, gli uomini con una fossetta sul mento hanno un carattere piuttosto vivace, quindi è difficile per loro rimanere fedeli a una sola donna. Sono molto affascinanti tanto che il gentil sesso semplicemente li adora.

Ma se vedono tra tutte le donne quella che farà battere il cuore, potranno sistemarsi, tuttavia, questa prescelta non avrà la vita facile, perché tutte le altre donne brameranno ancora l’attenzione del uomo con la fossetta.

Cantare fa bene alla salute

Gli scienziati hanno spiegato perché cantare fa bene alla salute fisica e mentale

Portal Medical Xpress ha parlato dell’impatto positivo del canto sul corpo umano, quindi scienziati hanno fatto le scoperte interessanti che spiegano perché cantare fa bene alla salute.

Oltretutto c’é un numero crescente di ricerche a sostegno dei benefici del canto per la salute. Ma la cosa bella è che non è necessario essere in grado di cantare in modo professionale – anche solo cantare dietro al brano del tuo interprete preferito può avere un effetto positivo.

Benefici per la mente

Prima di tutto, cantare fa bene alla salute mentale. Durante l’esecuzione di una canzone conosciuta che piace, nel corpo viene prodotta dopamina, che migliora l’umore. Un altro ormone del benessere associato al canto è l’ossitocina. Inoltre, le canzoni possono aiutare ad alleviare lo stress, ecco perché le persone in tutto il mondo hanno cantato in autoisolamento per sbarazzarsi dell’ansia.

Secondo uno studio condotto nel giugno 2019, le persone che hanno perso i propri cari sono state in grado di affrontare meglio la perdita attraverso il canto. E uno studio del 2016 ha dimostrato che cantare in un coro migliora il senso di appartenenza della persona alla società.

Benefici per il corpo

Il canto ha l’effetto più forte sul funzionamento dei polmoni e del cervello. Lo speciale tipo di respirazione utilizzato quando si canta aiuta a combattere l’asma o la bronco pneumopatia cronica ostruttiva.

Secondo l’analisi di numerosi studi scientifici, il canto aiuta anche nei casi di demenza, perché grazie ad esso, una persona può ricordare alcune cose.

Dopo un ictus, cantare frasi o parole da parte dei pazienti accelera il recupero. I neuroscienziati ritengono che questo effetto sia dovuto al fatto che il canto stimola l’attività in diverse aree del cervello.

Leggi anche:

Stranezze al colloquio di lavoro

Perché fanno domande strane o offrono una tazza di caffè ai colloqui? Trucchi complicati dei datori di lavoro

Molto spesso, le persone non superano i colloqui di lavoro a causa dei trucchi che usano i responsabili del personale. Parliamo di stranezze al colloquio di lavoro che possono capitare.

Perché certe volte i trucchi dei addetti alle risorse umane che incontrano i candidati per la posizione sono davvero strani. Scoprili per essere preparato al prossimo colloquio.

Test di resistenza allo stress

Il responsabile delle risorse umane inizia il colloquio con calma, poi improvvisamente cambia il tono della conversazione, diventa aggressivo e persino urla? Lo fa perché vuole metterti alla prova per la resistenza allo stress. Mantieni il sangue freddo e rispondi con calma, come se non stesse succedendo nulla di speciale.

Venire ignorati

Un’altra tecnica malefica è quella di ignorare il candidato. Il responsabile che ti stava parlando all’improvviso dimentica di te e inizia a parlare al telefono o controllare la posta, riferendosi a questioni importanti. Forse ti sembrerà strano il nostro consiglio, ma questo comportamento non dovrebbe essere tollerato. Devi chiedere con gentilezza di spostare il colloqui a un altro giorno. In questo modo dimostrerai che apprezzi il tuo tempo e quello degli altri.

Domande strane

Ai colloquio può capitare di sentire domande strane che non c’entrano nulla con il lavoro. Ad esempio, ad un colloquio di lavoro un boss daltonico ha chiesto ai candidati di descrivergli il colore rosso. Un altro invece ha chiesto cosa farebbe il candidato se avesse un arco con solo una freccia, mentre venisse attaccato da due orchi. La cosa più importante in questi casi è non perdersi e non tacere e dare almeno una risposta.

Incontro con futuri colleghi

Ti chiamano e dicono che sei passato allo step successivo e devi incontrare i futuri colleghi? In un momento del genere, può sembrare che tu abbia già ricevuto un posto, perché altrimenti presentare il candidato ad altri dipendenti? Ma non ti devi rilassare. L’incontro con i colleghi viene fatto per ascoltare la loro opinione. Quindi significa che il colloquio continua.

Test segreti

I controlli segreti potrebbero essere diversi. Ad esempio, un datore di lavoro era solito ad invitare tutti i candidati in cucina per un caffè. Ma sceglieva solo coloro che hanno lavato la tazza dopo di sé, credendo che solo una persona del genere non avrebbe spostato il suo carico di lavoro sugli altri.

Come riconoscere tali trucchi dei datori di lavoro ai colloqui? Purtroppo non si può prevedere le stranezze al colloquio di lavoro in anticipo. Perché ogni datore di lavoro ha il suo carattere ed è impossibile prevedere tutto. Cerca di essere naturale e comportati come meglio credi, perché d’altronde hai bisogno di una squadra e di un capo i cui valori siano compatibili con i tuoi.

Leggi anche:

Ageismo ordinario che donne subiscono

Perché a qualsiasi età siamo non donne andiamo bene per la società

A 20 anni non verrai assunta perché “quella mocciosa non sa fare niente”. Quando avrai 25 anni ti rifiuteranno di assumere, perché “andrai presto in maternità”. A 30 anni ti chiameranno tardona. Invece a 40 anni, il tuo curriculum verrà scartato senza guardare e il ginecologo riferirà che il calo della libido è normale e “non c’è niente da curare qui”. A 50 anni non ti iscriveranno a una scuola di ballo, perché “non sarai in grado di sopportare lo stress”. A 60 anni il dottore non ti manderà a fare una risonanza, spiegando che “tutti gli anziani hanno mal di schiena, non c’è niente da fare”. Viviamo in un mondo in cui qualsiasi età di una donna non è buona, per vari motivi. Oggi parleremo dunque di ageismo ordinario che le donne subiscono ad ogni età.

Cos’è l’ageismo

Il termine “ageismo” deriva dalla parola inglese age – “age” e significa discriminazione nei confronti di una persona a seconda dell’età. Questo concetto è stato introdotto dallo psichiatra e scrittore americano Robert Butler nel 1969. L’ageismo, di regola, è associato all’invecchiamento e una delle sue cause si chiama gerontofobia, una paura e un odio irragionevoli nei confronti degli anziani.

Può sembrare che nel mondo moderno l’ageismo nel suo senso classico sia in declino. Sfilano in passerella le modelle over 50 come Nicola Griffin, che ha 56 anni e brilla in bikini sulla copertina di Sports Illustrated, e Yasmina Rossi, classe 1955, diventa il volto di Marks & Spencer e lavora con YSL, Hermès e Jil Sander. Ricomincia “Sex and the City” con le stesse attrici che ci hanno recitato nel 1988. La rivista mensile di bellezza Allure presenta Helen Mirren in copertina e afferma che non utilizzerà più il termine “anti-invecchiamento” perché “il linguaggio è importante”.

Sembra stimolante, vero? Ma tutti questi dettagli non cambiano l’andamento generale, perché continuiamo a vivere in un mondo dominato dall’età. Qualunque sia la tua età, sarà sempre un male per la società.

20 anni: monella inesperta

Una giovane donna piena di forza, idee e ambizioni: ecco come ti vedi a 20 anni. Ma gli “adulti” ti percepiscono in modo diverso: si trovano di fronte a una ragazza che pensa molto a se stessa, che non capisce niente nella vita, e non importa di cosa si tratti: lavoro, relazioni o attività sociali.

Non amano i giovani dipendenti, perché non hanno avuto il tempo di mettersi alla prova, hanno bisogno di formazione e consigli dai colleghi più anziani. Qualsiasi laureata si trova in un circolo vizioso: per trovare lavoro ci vuole esperienza, ma come ottenerla se ci si candida per la prima volta? C’è un termine “coefficiente di riduzione per i giovani”: gli specialisti alle prime armi devono accontentarsi di meno soldi o lavorare dove l’esperienza non è affatto richiesta.

L’opinione di un giovane dipendente sarà trattata con scetticismo, se ascoltata. È difficile trovare lavori seri. Sarai sottovalutato anche nei casi in cui c’è abbastanza esperienza e conoscenza.

Dovrai dimostrare non solo la tua opinione, ma anche lottare per il diritto di averla. 

Gli uomini ti apprezzano per il tuo giovane corpo tonico e dietro la schiena dicono: “Ti piacerebbe scopare con lei?”.

Passeranno 10 anni. Cambierai diversi lavori e partner. Forse ti sposerai, forse no. Ma l’ageismo non scomparirà, assumerà solo altre forme.

30 anni: madre e padrona

È giunto il momento per le frasi “L’orologio sta ticchettando” e “Dio ha dato il coniglio, darà il prato”. La sociologa e giornalista Anna Shadrina osserva che una donna non è ancora considerata una non madre. Secondo un’indagine il 71% degli uomini crede che il destino di una donna sia quello di essere una madre e una buona casalinga. E le trentenni sono tenuti, prima di tutto, a portare a termine questo programma senza fallo.

Secondo gli studi del 2020, adesso le donne fanno il primo bambino intorno ai trent’anni. Ma spesso le donne che diventano madri a questa età sono chiamate vecchie. Questo è una definizione non ufficiale, ma spesso le donne incinte lo sentono da ginecologi-ostetrici.

Una donna di 30 anni i cui obiettivi non sono legati alla famiglia e alla maternità diventerà un obiettivo costante di attacchi da parte degli altri. Qualsiasi delle sue conquiste sarà svalutata se non è legata ai valori della famiglia, e lei stessa sarà chiamata una zitella, egoista e una gattara. Ma non pensate che le mamme rimarranno in disparte, perché le attendono altri problemi.

Partorire significa uscire dal “mercato della bellezza”. I cambiamenti che si verificano nel nostro corpo dopo la gravidanza e l’allattamento sono considerati un difetto. Una diversa forma del seno, smagliature, eccesso di peso – per tutto questo, le madri saranno condannate: “Si è lasciata andare!” Un esempio e uno standard sono le star, che, pochi giorni dopo la nascita del bambino, hanno confermato con le foto in bikini di avere lo stesso aspetto di prima della gravidanza. La giovinezza è l’eterno ideale, così a 30 anni, ci troviamo di fronte alla vergogna semplicemente perché dimostriamo la nostra vera età.

Lo stereotipo “Se una donna, allora sicuramente una madre” porta alla discriminazione nel mercato del lavoro. Secondo l’Associazione Prospettive di Genere, le donne sotto i trentacinque anni sono il gruppo più vulnerabile della popolazione attiva. Se non ci sono figli, la richiedente verrà rifiutata, temendo il suo congedo parentale. Le madri non verranno assunte perché sono più interessate alla famiglia che alla carriera e trascorreranno molto tempo in congedo per malattia con i figli. 

C’è una situazione paradossale: a 20 anni non sei necessario, perché non hai esperienza, a 30 si crede che non ti interessi più, tutti i tuoi pensieri sono occupati dalla famiglia, e non dall’attività professionale.

40 anni: pre-pensionato

Secondo una ricerca Antal, ogni secondo dipendente oltre 40 teme per la propria carriera. I sondaggi mostrano che le persone con più di 45 anni impiegano più tempo a cercare un lavoro.

Anche se una donna ha raggiunto il successo, non le dà fiducia nel futuro. Non è raro osservare che il personale più esperto viene sostituito dai colleghi più giovani. Costano anche meno.

Di conseguenza un top manager giovane rifiuterà di assumere una dipendente più grande di lui, si troverà a disaggio dover impartire gli ordini ai subordinati più grandi di loro.

Trovare un posto dopo i quaranta non è facile sia per gli uomini che per le donne, ma è più difficile per noi donne. La Commissione per le Pari Opportunità di Lavoro (EEOC) ha condotto uno studio: gli esperti hanno inviato 40.000 curricula fittizi e poi hanno analizzato i risultati. Si è scoperto che il numero di risposte diminuisce con l’età e per le donne questo fattore era più pronunciato.

Esiste anche uno studio locale durante il quale sono state inviate 350 paia di curricula fittizi con candidati di età diverse, ma con la stessa istruzione, competenze ed esperienza lavorativa. I candidati di 48 anni hanno ricevuto la metà degli inviti al colloquio rispetto ai 28enni.

Ci sono molti stereotipi sulle persone con più di 40 anni. Si ritiene che tali dipendenti siano meno ambiziosi, incapaci di imparare cose nuove e abbiano una salute cagionevole. Per le donne, tutto è complicato da ulteriori cliché di genere secondo cui i rappresentanti della “bella metà” sono più interessati alla famiglia che al lavoro.

L’aspetto conta?

La situazione si aggrava anche dai requisiti per l’aspetto femminile: siamo tenuti a sembrare più giovani della nostra età biologica, soprattutto quando si tratta di professioni pubbliche.

E se a 30 anni coloro che hanno partorito “hanno abbandonato” il mercato della bellezza, dopo altri dieci anni quasi tutte le donne che dimostrano la loro vera età cessano di essere delle giocatrici. Ecco un esempio di come gli uomini scrivono sui social network del sesso con i quarantenni: “Chi ci andrà a letto con queste, con le zie che hanno cominciato a invecchiare e hanno già perso la freschezza e l’attrattiva? È chiaro, del resto, che a questa età la donna è già da lasciar peredere”. 

L’artista Alexandra Grant, fidanzata di Keanu Reeves, è stata spesso criticata non per il suo lavoro, ma per il suo aspetto fisico e per il fatto che non tinge i suoi capelli grigi. Jane Fonda, Dolly Parton, Cher, Jennifer Lopez sono state elogiate quando le attrici sono apparse in abiti che mostravano un’eccellente forma fisica: “Sono bellissime, anche se non hanno 20 anni!” Lo spazio delle informazioni è saturo del messaggio: se dimostri la tua vera età, non vai bene.

A 30 anni si vive con la sensazione di una corsa continua: fare carriera, partorire, impegnarsi per rimanere bella. A 40 anni arriva un’intesa: nonostante corressimo veloci, non riuscivamo nemmeno a rimanere nello stesso posto.

Leggi anche “10 dettagli del look che ti fanno sembrare piu vecchia

Dopo i 50 anni: una nonna senza vita personale e senza lavoro

Secondo il sondaggio della FOM, il 30% degli intervistati ritiene che la vecchiaia inizi tra i 50 e i 59 anni, un altro 27% pensa che questo accade dopo i 60 anni. L’aspettativa di vita media delle donne in Italia è di quasi 84 anni – si scopre che “gli anni della vecchiaia” rappresentano circa 25-35 anni. Lo stesso studio ha mostrato che la maggior parte degli intervistati considera questi anni i peggiori di tutti, non vedendo in essi alcun vantaggio. 

Dopo i 60-65 anni, inizia la “terza età“, un periodo di vita attiva che precede la vecchiaia con tutti i suoi attributi, che, come si crede, inizia a 75 anni. La “terza età” è nata quando la generazione del baby boom del dopoguerra ha iniziato ad andare in pensione.

La percezione di una persona di età compresa tra 50 e 55 anni come non necessaria e spesso malata è uno stereotipo, ma tale stereotipo si è saldamente radicato nelle teste dei dirigenti dell’azienda e dei rappresentanti delle risorse umane. Lo studio mostra che il 51% degli uomini con più di 55 anni e delle donne con più di 50 anni subiscono discriminazioni quando cerca di ottenere un nuovo lavoro. 

Con gli anni le donne stanno riducendo la loro presenza nel mercato del lavoro più attivamente degli uomini: dopo 54 anni, su 100 lavoratori, ne rimangono solo 50. Questo, in parte, è legato ai doveri di una nonna: le donne sono costretti a prendersi cura dei nipoti per dare ai figli la possibilità di guadagnare denaro. In altre parole, dopo i 50 anni otteniamo il ruolo di parente-tata per ragioni oggettive – l’economia non consente alla maggior parte delle famiglie di utilizzare i servizi delle tate.

Leggi anche “7 consigli per avere la pelle perfetta ad ogni età“.

Ageismo ordinario nella nostra società

Nel 2014, gli scienziati dell’University College London hanno condotto un sondaggio tra gli inglesi di età superiore ai 52 anni. Il 26,6% degli intervistati di età compresa tra 52 e 59 anni ha riferito di aver subito discriminazioni in base all’età e nel gruppo di età compresa tra 70 e 79 anni questa cifra è aumentata al 37,2%. Secondo gli intervistati, l’ageismo si è manifestato in un servizio peggiore nei ristoranti e nei negozi, un trattamento meno rispettoso, una comunicazione condiscendente e difficoltà nell’ottenere servizi medici.

Ageismo ordinario e cure mediche

Nel 2020, l’esperta delle Nazioni Unite sui diritti delle persone anziane, Rosa Kornfield-Matte, ha chiesto la fine della discriminazione basata sull’età negli ospedali: se la clinica non dispone di medici o attrezzature mediche sufficienti, vengono prima aiutati coloro che potenzialmente possono vivere più a lungo. Secondo Kornfield-Matte, la pandemia ha esacerbato questo squilibrio, ma esisteva anche prima del coronavirus: le malattie degli anziani sono di default associate al processo di invecchiamento, per questo non effettuano una corretta diagnostica e non prescrivono adeguati trattamenti.

La discriminazione nell’assistenza sanitaria è l’illustrazione più chiara di ciò che la società considera le donne sopra i 50 anni senza valore. Il loro unico scopo è quello di essere una nonna e ogni tentativo di uscire da questa struttura è accolto con aggressività e condanna. E, forse, il maggior numero di hater è circondato da “vecchie signore” che hanno deciso di avere diritto alla privacy.

Ageismo e sesso

Nel 1995, la 50enne portoghese Maria Morais, dopo un’operazione fallita, perse l’opportunità di fare sesso. Ha intentato una causa e ha ricevuto un risarcimento di 80.000 euro, ma l’istanza successiva ha ribaltato questa decisione. Perché secondo il giudice l’intervento chirurgico è avvenuto in “un’età in cui il sesso non è importante come in gioventù”. Solo nel 2017 Maria è riuscita a impugnare tale decisione alla CEDU, i cui giudici hanno ritenuto l’annullamento del risarcimento relativo a stereotipi superati secondo cui la sessualità femminile conta solo nell’ambito della gravidanza. Una donna sopra i 50 anni che continua a fare sesso lascia perplessi le persone. 

Quando la HBO annunciò che avrebbe girato un sequel di Sex and the City con le stesse attrici, seguirono centinaia di commenti. Molti commenti erano sul fatto che alla loro età non era più possibile discutere il tema del sesso. I tabloid si interrogano da mesi sul perché il presidente francese Emmanuel Macron sia ancora sposato con Brigitte, che ha 24 anni più di lui. Dicono che o è gay, oppure ha un amante. Le persone non sono pronte ad accettare l’idea che puoi fare sesso con una donna sopra i 60 anni quando puoi scegliere qualcuno più giovane.

All’età di 20 anni, ridono delle nostre ambizioni: “Finirai comunque a cucinare spaghetti per tuo marito e ad avere figli”. Siamo giudicati se rimaniamo fedeli ai nostri piani non familiari a 30 anni e derisi dal fatto che siamo chiamati “madri” quando abbiamo figli. 

Stereotipi falsi della società

Le donne che si oppongono a questi stereotipi della società dovranno affrontare una lotta costante per il diritto a rimanere se stesse e avere gli interessi diversi dalla famiglia, figli e nipoti.

Ma il gioco vale la pena. Non importa quanto siano forti gli stereotipi, siamo in grado di resistergli. Perché essere competenti in gioventù, scegliere ruoli diversi da madre e casalinga in età adulta, lottare per nuove conoscenze e risultati, aver ricevuto un certificato di pensione.

Questo articolo su ageismo ordinario che donne subiscono è una storia su come le donne resistono alla pressione, scritta nella speranza che un giorno scompaia. E anche un ricordo a tutti che i miti sull’età sono forti. Quindi non stupitevi se per voi è difficile andare verso il vostro obiettivo. Siate forti e andate sul vostro sentiero orgogliose di essere donne con le idee chiare.

Leggi anche:

Fisico ideale della donna secondo gli uomini

Gli uomini hanno descritto il fisico femminile più sexy

Gli scienziati hanno scoperto quali donne hanno più successo tra gli uomini. Dunque, adesso è noto quale sia fisico ideale della donna secondo gli uomini.

Un gruppo degli scienziati europei e nord-americani si sono uniti nella ricerca per scoprire la donna ideale. Hanno condotto un ampio studio lo scopo del quale era scoprire le caratteristiche fisiche femminili che attirano di più gli uomini. Ed ecco cosa hanno scoperto.

Fisico ideale femminile

I studiosi hanno scoperto che fisico femminile più popolare tra gli uomini è quello “a clessidra“. In pratica, è quando le spalle hanno la stessa larghezza dei fianchi, mentre il punto vita è piu sottile dei fianchi di un terzo.

Secondo il questionario che hanno compilato i partecipanti allo studio, le donne con il fisico a clessidra sono le più desiderabili. Queste donne “fortunate” possono avere qualsiasi colore e lunghezza dei capelli, indossare gli abiti di qualsiasi stile e colore e staranno sempre bene secondo loro. Anche l’assenza del trucco viene perdonata se il fisico è quello “giusto”.

Insomma, se la donna ha quel tipo di fisico, gli uomini sono disposti a perdonarle proprio tutto. Vedono il fisico e il resto per loro non ha alcuna importanza.

La squadra del fisico a clessidra

Fisico ideale della donna secondo gli uomini
Fisico ideale della donna secondo gli uomini è quello “a clessidra”.

Nella squadra del fisico ideale della donna, secondo gli uomini, in tempi diversi sono entrate le donne come Elizabeth Taylor, Marilyn Monroe, Megan Fox, Salma Hayek, Demi Rose, Dita Von Tees, Kim Kardashian, Beyoncé, Jennifer Lopez e altre.

Leggi anche:

Joe le Taxi storia della canzone

La storia della famosissima canzone Joe le Taxi cantata da Vanessa Paradis

Joe le Taxi storia della canzone
Joe le Taxi – storia della canzone.

Ti ricordi di sicuro la canzone Joe le Taxi cantata da Vanessa Paradis e se adesso non l’hai presente, ascoltandola sicuramente la ricorderai. Appena uscita la canzone, divenne subito un successo internazionale. Ma chi è il personaggio dietro il Tassista Joe in questo famoso successo musicale in lingua francese? Ecco la storia della canzone Joe le Taxi.

Joe le Taxi Vanessa Paradis

Vanessa Paradis

Alla fine degli anni ’80 la canzone Joe le Taxi fu eseguita da giovanissima Vanessa Paradis, cantante francese.

Le semplici parole della hit parlano del tassista parigino Joe, che conosce perfettamente tutti i ritrovi della capitale francese e ama la musica latinoamericana. Ma chi era questo tassista misterioso, glorificato per decenni dalla quattordicenne Vanessa?

Chi è Joe le Taxi?

C’è da dire che Joe non era nemmeno un uomo nel vero senso della parola. Joe era un nome preso da Maria Jose Leo Dos Santos, venuta a Parigi dal Portogallo. Ecco com’era.

Joe le Taxi storia della canzone
Joe le Taxi storia della canzone

Maria fin dalla giovane età si distingueva per un orientamento sessuale non tradizionale, amava indossare abiti da uomo e generalmente si definiva un uomo. Pertanto, dopo diverse disavventure nel suo nativo Portogallo conservatore, si è trasferita in una Parigi più libera.

A Parigi, Maria facendosi chiamare Joe, con indosso un abito da uomo, cappello e gilet, ha trovato il lavoro come tassista a tempo pieno in uno dei migliori bar della capitale francese – Le Privé sui famosi Champs Elysees.

Una storia per caso

Una volta, il famoso poeta francese Etienne Roda-Gille prese taxi di Joe. Chiacchierando il loquace tassista gli ha raccontato la storia della sua vita. Ed Etienne era entusiasta e ha chiesto a Joe il permesso di scrivere una canzone usando la sua storia. Così nacque il famosissimo hit Joe le Taxi che Vanessa Paradis ha interpretato con successo nell’aprile del 1987.

La canzone melodica è entrata immediatamente in cima alle classifiche mondiali. E, anche il protagonista della canzone, Joe ha avuto un certo successo.

Maria Jose Leo Dos Santos , in arte Joe il tassista, dopo una malattia, è alcuni anni fa, poco prima di compiere 65 anni, ma continua a vivere nella canzone Joe le Taxi.

Leggi anche:

Dove si trova Cloud

Cloud di archiviazione è veramente una “nuvola”?

Dove finiscono i nostri file?

Molto probabilmente utilizzi di già il servizio Cloud, ma sai esattamente di cosa si tratta e dove si trova Cloud? Vediamo come funziona cloud storage e di cosa esattamente si tratta.

Che cos’è l’archiviazione cloud e dove si trova?

Ancora 15 – 20 anni fa computer con una memoria di 200 – 300 GB veniva considerato un lusso che potevano permettersi pochissimi. Negli anni 2000 ampliare la memoria fino a 200 GB sembrava una cosa fantascientifica. Quasi tutto internet era tariffato a MB. Ma i tempi sono cambiati. Sono arrivati i cellulari come iPhone che avevano la memoria fino a 512 GB. Dall’uscita dei primi iPhone sono passati anni e la tecnologia ha fatto passi da gigante.

Oggi per scambiarsi dei file o salvare una grande quantità di dati, non è più necessario utilizzare unità flash, dischi rigidi e cavi. Quindi tutti queste memorie esterne stanno gradualmente diventando un ricordo del passato. Siamo portati sempre di più ad utilizzare un cloud storage.

Dal punto di vista di qualsiasi utente, il cloud storage è un normale servizio Internet. Vai su Internet, apri il sito del servizio e puoi gestire i tuoi file: caricare, eliminare o scaricare. Ma in realtà, tutti i materiali e i documenti sono archiviati su un server, un potente computer remoto costantemente connesso a Internet. Il cloud storage è quindi un archivio online su un server remoto con il quale è possibile interagire. Possiamo archiviare, inviare e ricevere dati come file digitali.

Ovviamente da questo lato del monitor non è visibile l’intera struttura della rete. Quindi cos’è la Nuvola o Cloud e dove si trova? Cerchiamo di capire con quali principi lavorano le “nuvole” e che cosa succede con i dati degli utenti che vengono conservate nella memoria dei Cloud.

Principi di lavoro dei Cloud

Forse rimarrai sorpreso, ma sapere esattamente come funzionano i servizi di archiviazione Cloud è un’impresa ardua. Ogni compagnia, come Apple, Google o Amazon ha i suoi algoritmi di compressione dei dati, della conservazione e dell’accesso.

Queste informazioni sono considerati confidenziali. Considerando il fatto che l’attività dei hacker ultimamente sta crescendo sempre di più, raccontare i principi esatti di funzionamento non vuole nessuno. Questo perché un’intervista che svela delle particolarità tecniche potrebbe compromettere la sicurezza di petabyte di informazioni.

Nonostante questo esiste uno schema che spiega un funzionamento classico dell’archiviazione di Cloud.

Per avere il servizio di archiviazione è necessario registrarsi presso uno dei fornitori di questo tipo di servizi. Appena la registrazione è terminata, avete l’accesso gratuito ai 5-10 GB di memoria. Dopodiché o si carica manualmente i file nella “nuvola” oppure si installa un Client apposito che automaticamente caricherà i dati dalla directory scelta da voi.

Attualmente esistono una marea di archiviazioni. Alcuna di loro ha dei compiti specifici. Gli uni sono responsabili dell’archiviazione della corrispondenza di messaggi dei messengers. Gli altri – all’archiviazione delle immagini o della posta elettronica. Ci sono Cloud universali, grazie ai quali è possibile caricare i file di ogni tipo e formato.

Centri dati o dove si trova Cloud

In base alle dimensioni le apparecchiature necessarie per l’archiviazione dei dati possono occupare sia una piccola stanza che edifici separati, in termini di superficie paragonabile a veri e propri hangar per aeromobili. Tali luoghi sono chiamati Centri dati.

Per le aziende che forniscono spazio su disco nel cloud, è importante non solo disporre di una capacità sufficiente, ma anche occuparsi di diversi fattori aggiuntivi.

Spazio di riserva

Un data center non può essere costituito da server progettati esclusivamente per una specifica base di clienti. In altre parole si può dire che se 1000 persone utilizzano il cloud alla tariffa di 10 GB, all’azienda non basta garantire 10 TB di capacità di archiviazione, ma deve garantire molto più spazio. Vediamo perché.

Il punto è che i server necessitano di manutenzione periodica. Dal momento che le attrezzature dei server sono fisici, cosiddetto “ferro”, che si consuma, si ricopre di polvere, si surriscalda, si rompe e diventa obsoleto. Ma il cliente deve essere sicuro di avere accesso ai suoi file in qualsiasi momento.

Per questo vengono utilizzati server di riserva. Memorizzano, per quanto strano possa sembrare, copie di copie dei tuoi dati. E gli originali sono sul tuo computer o smartphone. Durante la manutenzione, i server vengono spenti in una sequenza tale che sia sempre disponibile almeno una copia dei dati.

Alimentazione di riserva

Nei cloud storage, gli ingegneri connettono i server in modo tale che gli utenti, ancora una volta, abbiano sempre accesso ai file, anche in caso di interruzione della corrente.

Per garantire un accesso ininterrotto, vengono utilizzati generatori elettrici autonomi, in grado di fornire un tempo di funzionamento molto lungo.

Codifica dei dati

Per motivi di sicurezza e per prevenire accessi non autorizzati, tutti i dati caricati nel cloud vengono crittografati utilizzando un sofisticato algoritmo di crittografia. È possibile accedere a tali dati solo utilizzando una chiave di crittografia che solo l’utente dispone.

Lo stesso cloud storage rientra in tre categorie: Infrastructure as a Service (IaaS) – una situazione in cui grandi attori come Amazon e Google affittano la loro capacità hardware ad altre aziende; Platform as a service (PaaS) – la quantità di spazio online in cui gli sviluppatori creano applicazioni per varie categorie di utenti; Software as a Service (SaaS) – quando gli utenti utilizzano il software per accedere al cloud tramite Internet.

Per esempio, hai deciso di caricare un’altra serie di foto delle vacanze nella cloud. Dopo aver aperto il client mobile, basta selezionare le immagini per la sincronizzazione e premere “Download”.

Una richiesta viene inviata da uno smartphone via Internet all’hub di controllo del server cloud. Questo server viene anche chiamato “server di distribuzione” o server MasterMind. Server MasterMind è responsabile dell’elaborazione della tua richiesta e dell’invio dei file all’indirizzo esatto, quindi direttamente alla cartella che ti appartiene.

Dopo aver verificato che sei un utente registrato, l’hub segnala di crittografare i file che invia, dopodiché iniziano a caricare i file su specifici cluster di archiviazione condivisa associati al tuo account.

Allo stesso tempo, l’hub calcola lo spazio su disco disponibile e residuo che puoi utilizzare secondo i termini del tuo piano tariffario. Durante il download i file vengono ridistribuiti tra i server e copiati nell’archivio di backup. Cioè, in parallelo, il caricamento viene eseguito su più unità per il backup istantaneo.

Controversie su proprietà dei dati

Senza dubbio l’archiviazione cloud è conveniente. Hai accesso a gigabyte di informazioni da qualsiasi parte del mondo. E tutto ciò di cui hai bisogno per accedere è un account e Internet. Nessun disco portatile e nessuna paura per la sicurezza delle informazioni durante il trasporto dell’unità.

Ma a parte la comodità, davvero tutto è così chiaro e semplice? Molti utenti sono dubbiosi e si pongono diverse domande prima di iniziare ad utilizzare i servizi cloud.

Due domande fondamentali sono: “Chi possiede i dati scaricati, l’utente o l’azienda che fornisce lo spazio cloud?”. “Cosa succede ai dati se l’utente decide di dire addio al servizio di archiviazione?”.

Possiamo fidarci?

Praticamente, i tuoi dati possono essere archiviati su server che si trovano in un’ampia varietà di paesi e continenti. Tutto dipende da dove il provider cloud localizza i propri data center. Dato che i server sono di proprietà di una società specifica, anche i vostri dati possono diventare di sua proprietà.

Non mi credete? Allora basta ricordare un estratto del contratto di licenza di Google Drive di qualche anno fa:

“Caricando o aggiungendo in altro modo materiale ai nostri Servizi, ci concede una licenza mondiale che ci consente di utilizzare, pubblicare, archiviare, riprodurre, modificare, creare opere derivate, condividere, pubblicare, riprodurre il contenuto, visualizzare e distribuire.”

In seguito il testo delle licenze di servizio di alcune delle compagnie più importanti come Apple o Google hanno subito le modifiche:

“Google Drive consente di caricare, inviare, memorizzare e ricevere contenuti. Come descritto nei Termini di servizio di Google, i contenuti rimangono di proprietà dell’utente. Non rivendichiamo la proprietà di alcuno dei contenuti dell’utente, inclusi testo, dati, informazioni e file caricati, condivisi o archiviati nel suo account Drive. I Termini di servizio di Google concedono a Google una licenza con finalità limitata a gestire e migliorare i servizi di Google Drive, in modo tale che, se l’utente decide di condividere un documento con un’altra persona o se vuole aprirlo su un dispositivo diverso, siamo in grado di fornire tale funzionalità. (…) Possiamo esaminare i contenuti per determinare se sono illegali o violano le nostre Norme del programma e possiamo rimuovere o rifiutarci di mostrare i contenuti se riteniamo ragionevolmente che violino le nostre norme o la legge. Ciò non significa necessariamente che esaminiamo i contenuti, né lo si potrà presumere.”

Fidarsi bene, ma…

Solo Apple, Google e un paio di altre aziende si sono prese la briga di aggiornare le licenze nel rispetto della privacy e proprietà intellettuale.

Nella maggior parte dei servizi di archiviazione, i termini di utilizzo suonano come se ti stessero avvertendo: “Tutto ciò che hai caricato sui nostri server ora appartiene a noi“. Cioè, i file sono ancora tuoi, ma il servizio cloud può fare quello che vuole con essi.

Questa informazione è chiaramente un motivo di riflessione sulla sicurezza di memorizzazione di dati molto importanti e segreti su queste “nuvole”.

Domandandoti se si può fidarsi, cerca di ricordare come ti comporti di solito durante l’installazione delle client desktop come Dropbox, Google Drive, iCloud e altri.

Nel momento in cui hai selezionato la casella e hai fatto clic sul pulsante “Accetto“, hai letto una dozzina di pagine di testo con i “Termini di servizio“?

Il 95% degli utenti non lo fa. Certo, se non hai nulla da nascondere, allora non c’è nulla di cui preoccuparsi. Adesso che sai cos’è Cloud e dove si trova, almeno in teoria, potrai decidere come archiviare i tuoi file. L’importante è scegliere consapevolmente il servizio di archiviazione, leggere sempre i termini di servizio e ricordare di non memorizzare nelle “nuvole” le informazioni importanti per non doversi preoccupare della sicurezza dei dati.

Leggi anche:

Il gene di Dio

Scienziato americano ha trovato il “gene di Dio” nelle persone

Uno scienziato americano nel 2004 ha scoperto il gene umano responsabile della spiritualità e della fede in Dio, scrive il Sunday Telegraph. Dopo aver esaminato 2.000 campioni di DNA, il capo del laboratorio di biochimica Dean Hamer del National Cancer Institute degli Stati Uniti è giunto alla conclusione che il gene VMAT2, chiamato anche il gene di Dio, è responsabile della capacità di credere nella presenza divina.

Dopo aver intervistato 226 persone, lo scienziato è giunto alla conclusione che la mutazione di VMAT2 porta al fatto che la persona perde completamente la capacità di credenza religiosa. Allo stesso tempo, Hamer ritiene che VMAT2 potrebbe non essere l’unico gene responsabile di questo.

Lo scienziato, che nel 1993 dichiarò di aver scoperto il gene responsabile dell’orientamento sessuale di una persona, crede che l’esistenza del “gene di Dio” spieghi le capacità uniche che distinguevano Buddha, Gesù Cristo e Maometto. “Avevano tutti VMAT2 e potevano guidare le persone sulla base di una credenza religiosa comune”, osserva Hamer. Secondo lui, la capacità di credere è parte integrante del ritratto genetico di una persona. “Non viene trasmesso rigorosamente da genitore a figlio, ma il gene può scomparire per molte generazioni per poi riapparire”, afferma Hamer.

Cosa ne pensa la Chiesa riguardo il “gene di Dio”

I circoli religiosi si sono dichiarati estremamente scontenti delle dichiarazioni di Hamer. Il reverendo John Polkinghorne della British Royal Society of Theology ha fatto notare, tra l’altro, che “l’idea del “gene di Dio” confuta uno dei principi più importanti della religione, che afferma che l’illuminazione spirituale si ottiene attraverso la divina presenza e non attraverso impulsi cerebrali”. Un altro teologo britannico, il reverendo Walter Houston, crede che sia impossibile spiegare l’esistenza della fede con un gene. “La fede non è collegata alla fisiologia umana, ma al mondo circostante, alla società, alle tradizioni”, ha sottolineato.

Hamer, a sua volta, sostiene che la sua scoperta non contradice in alcun modo i dogmi religiosi. Al contrario, secondo lui, i chierici possono indicare VMAT2 come un altro segno del potere e dell’ingegnosità del Creatore.

Cosa dice la scienza

Vediamo perché gli scienziati dicono che il gene di Dio è responsabile della predisposizione di una persona alle esperienze spirituali, mistiche e religiose e alla fede in Dio. L’ipotesi si basa su ricerche genetiche, neurobiologiche e psicologiche. Durante gli studi gli scienziati hanno riscontrato le differenze nel codice genetico nei “più credenti” e nei “meno credenti”. Studiosi hanno trovato una sostanza chiamata citosina in “più credenti”. In “meno credenti” invece hanno trovato adenina.

Dunque, secondo l’ipotesi, il gene di Dio è una struttura neurofisiologica responsabile del senso soggettivo della presenza di Dio e delle esperienze spirituali e mistiche associate. Questa ipotesi si basa sull’idea che i neurotrasmettitori, principalmente dopamina e serotonina, svolgono un ruolo chiave nella neurochimica delle esperienze spirituali.

I credenti hanno livelli elevati di dopamina, serotonina e noradrenalina. Livelli elevati di questi mediatori in alcune aree del cervello sono le basi neurologiche delle esperienze religiose e mistiche.

Secondo Hamer, il gene di Dio offre vantaggi nella selezione naturale. Questo perché i credenti sono dotati di un certo “ottimismo innato“, che contribuisce ulteriormente agli effetti positivi a livello fisico e psicologico.

Leggi anche:

Affermazioni positive

Autostima e auto sabotaggio

Alice Cooper Difende Johnny Depp

Alice Cooper Difende Johnny Depp: Una Dimostrazione di Solidarietà nell’Industria dello Spettacolo

Alice Cooper, la leggendaria icona del rock, ha fatto eco nell’industria dello spettacolo con un gesto di supporto inequivocabile: “Alice Cooper difende Johnny Depp”. Questa dichiarazione ha destato grande interesse tra i fan di entrambi gli artisti e ha gettato luce sulla relazione duratura tra i due nel mondo dell’intrattenimento.

In un periodo in cui Johnny Depp è al centro di controversie legali e dibattiti mediatici, l’intervento di Alice Cooper ha assunto un significato particolare. Questa solidarietà pubblica è emersa come una testimonianza dell’importanza delle connessioni personali nell’industria dello spettacolo e ha suscitato riflessioni più ampie sulla responsabilità e sul trattamento riservato agli artisti in situazioni simili.

Un’Amicizia Duratura: Cooper e Depp Attraverso gli Anni

La difesa di Alice Cooper per Johnny Depp è giunta in un momento in cui l’attore è stato oggetto di controversie legali e discussioni mediatiche. Cooper, noto non solo per la sua carriera musicale ma anche per la sua amicizia duratura con Depp, ha deciso di prendere posizione pubblicamente a favore del collega.

“Conosco Johnny da molti anni”

In un’intervista recente, Alice Cooper ha dichiarato che conosce Johnny Depp da molti anni e che ha sempre avuto una visione positiva della sua personalità e del suo carattere. Cooper ha sottolineato che Depp è un individuo genuino e che la sua amicizia con lui è basata su un profondo rispetto reciproco.

Leggi anche “Segreti di bellezza delle star

Depp e le Dispute con Amber Heard

La controversia che ha coinvolto Johnny Depp è emersa da una serie di dispute legali con l’ex moglie, l’attrice Amber Heard. Le accuse reciproche e il coinvolgimento dei media hanno alimentato una discussione pubblica sulla vita personale di Depp, mettendo in discussione la sua reputazione.

La Posizione di Cooper: La Vita Personale Non Dovrebbe Influire sul Talento Artistico

La dichiarazione di Alice Cooper è arrivata come un segno di solidarietà nei confronti di un amico che sta affrontando un periodo difficile. Cooper ha affrontato il tema più ampio delle difficoltà che gli artisti possono incontrare quando la loro vita privata viene messa sotto i riflettori. Ha sottolineato che la vita personale di un individuo non dovrebbe influenzare il giudizio sul suo talento artistico e sulla sua professionalità.

Responsabilità dei Media e del Pubblico

La solidarietà espressa da Alice Cooper verso Johnny Depp ha generato un dibattito significativo sulla responsabilità dei media e del pubblico nei confronti delle vite personali degli artisti. Molti hanno elogiato Cooper per aver ribadito l’importanza di separare il lavoro artistico dalla vita privata degli artisti e per aver difeso un amico in un momento di bisogno.

L’Importanza di Trattare gli Artisti con Rispetto

L’intervento di Alice Cooper a difesa di Johnny Depp è un esempio di solidarietà e sostegno nell’industria dello spettacolo. Mentre la controversia continua a far discutere il pubblico, il gesto di Cooper sottolinea l’importanza di trattare gli artisti con rispetto e di separare la loro arte dalle vicende personali.

Una Schiera di Sostenitori per Johnny Depp

Oltre alla calorosa difesa di Alice Cooper, è importante notare che diversi attori e artisti si sono schierati dalla parte di Johnny Depp durante questo periodo tumultuoso. Tra questi sostenitori figurano la sua ex moglie, Vanessa Paradis, e l’acclamata attrice Winona Ryder.

La solidarietà manifestata da una serie di personalità influenti nell’industria dello spettacolo evidenzia l’importanza di considerare attentamente tutte le prospettive in situazioni complesse come quella di Depp. Mentre la controversia continua a evolversi, il sostegno pubblico di colleghi e amici offre a Depp un raggio di speranza e dimostra che, in mezzo alle sfide personali, l’industria dello spettacolo può anche essere un luogo di sostegno e comprensione reciproca.

Leggi anche “I Figli delle stelle“.

Ultimo ruolo delle leggende di Hollywood

Ultimi ruoli di Frank Sinatra, Elvis Presley, Marlon Brando e altri attori leggendari di Hollywood

Clark Gable ha profetizzato la sua morte sul set di The Misfits, e James Dean è stato premiato postumo per il suo ruolo in The Giant. Abbiamo ricordato queste e altre storie legate all’ultimo ruolo delle leggende di Hollywood nel cinema.

Clark Gable (1901-1960)

Ultimo ruolo: “The Misfits”

Ultimi ruoli di leggende di Hollywood
Ultimo ruolo delle leggende di Hollywood. Una delle ultime foto di Clark Gable durante le riprese del film The Misfits.

La star di Via col vento, Clark Gable, è stato ricoverato mentre lavorava al suo ultimo film: l’attore ha avuto un infarto sul set di The Misfits. L’immagine che vedete è stata ultima opera completata per Marilyn Monroe. Ironia della sorte, poco prima della fine delle riprese, Gable ha esclamato di essere follemente felice per la fine del lavoro, perché non poteva più sopportare il comportamento eccentrico della Monroe. “Mi ha portato ad un attacco di cuore!” – aveva esclamato l’attore e il giorno dopo Gable ha subito un infarto del miocardio. La leggenda di Hollywood, Clark Gable, morì 11 giorni dopo e il film The Misfits è uscito nelle sale dopo la sua morte.

Cary Grant (1904-1986)

Ultimo ruolo: “Cammina, non correre”

Ultimi ruoli di leggende di Hollywood
Cary Grant è il prototipo dell’iconico agente 007, lo scrittore Ian Flemminf si era ispirato all’attore nella creazione del personaggio di James Bond.

Cary Grant viene considerato una delle leggende di Hollywood anche per il fatto di essere diventato il prototipo dell’iconico agente 007. Lo scrittore Ian Fleming aveva scritto il suo James Bond, traendo ispirazione dall’attore che ha recitato nei thriller di spionaggio di Hitchcock Infamy e North by Northwest. Alfred Hitchcock era molto affezionato a Grant, e in gran parte grazie alla costante collaborazione con il regista che Cary Grant negli anni ’60 divenne l’attore di Hollywood più pagato. Ma poi aveva deciso di ritirarsi dalle scene. Cary Grant aveva 62 anni al momento dell’uscita del suo ultimo film, Cammina, non correre. Non molto tempo prima, Grant aveva rifiutato il ruolo di James Bond, considerandosi troppo vecchio per quel lavoro. Dopo aver concluso la sua carriera di attore, aveva passato 20 anni in solitudine. Nel 1986, l’attore fece un tour d’addio negli Stati Uniti, durante il quale mori per un grave ictus.

Marlon Brando (1924-2004)

Ultimo ruolo: “Bugger”

Ultimi ruoli di leggende di Hollywood
Ultimo ruolo delle leggende di Hollywood

Marlon Brando all’età di 80 anni, soffriva di obesità e diabete. Nonostante i problemi di salute, l’attore ha continuato a interpretare ruoli secondari ( e regolarmente nominato per l’anti-premio Golden Raspberry – premio Lampone D’oro). L’ultimo ruolo di Brando è stato nel film drammatico The Score con Robert De Niro ed Edward Norton. E’ interessante il fatto che De Niro e Brando si sono incrociati sullo schermo per la prima volta in questo film anche se avevano lavorato precedentemente insieme nei film Vito Corleone nell’adattamento cinematografico de Il Padrino.

L’ultimo ruolo della leggenda di Hollywood, Marlon Brando, era molto apprezzato dai critici ma fu un clamoroso fiasco ai botteghini. Marlon Brando è morto in un ospedale di Los Angeles stroncato da un collasso polmonare. Marlon Brando è morto malato e povero, una fine poco gloriosa per una delle leggende di Hollywood più grande.

Si dice che una parte delle ceneri della leggenda di Hollywood, Marlon Brando, furono sparse per Tahiti, dove visse con una giovane donna isolana.

Frank Sinatra (1915-1998)

Ultimo ruolo: “La corsa più pazza d’America n.2”

Ultimi ruoli di leggende di Hollywood
Frank Sinatra in Italia era sopra nominato The Voice.

Frank Sinatra è considerato da molti critici musicali la più grande voce del XX secolo, in Italia sopra nominato come The Voice. Rimane tuttora una delle leggende di Hollywood.

Ultimo film in cui ha recitato interpretando se stesso fu La corsa più pazza d’America n.2. Dopo aver terminato le riprese nei film, Sinatra ha continuato la sua carriera musicale: ha registrato un successo New York, New York, ha pubblicato un album di duetti con i suoi amici famosi e ha tenuto diversi concerti. Nel maggio 1998, Sinatra morì d’infarto.

Elvis Presley (1935-1977)

Ultimo film: “Change Your Face”

Ultimi ruoli di leggende di Hollywood
Le teorie di complotto sulla morte di Elvis Presley sono numerose, tuttora la sua morte rimane un mistero.

La morte non era inclusa nei piani del re: la leggenda di Hollywood stava andando in tour, e subito dopo voleva celebrare il matrimonio con la sua giovane amica, attrice e modella Ginger Olden. E’ stata proprio lei a trovare il corpo di Elvis Presley 16 agosto del 1977, nella stanza da bagno della sua casa – il suo cuore non ha retto una doppia dose di tranquillanti, nella versione ufficiale. Un’altra versione dice che la leggenda do Hollywood morì per overdose di narcotici. La terza versione parla di un suicidio inscenato, l’attore era stanco della vita frenetica e folle e voleva ritirarsi dalle scene. Il fatto sta la morte dell’artista suscita tuttora tante polemiche anche per il fatto che le indagini furono segretate. Un altro fatto curioso è che non esiste nessuna fotografia di Elvis da morto e il famoso scatto dell’artista nella bara è definito falso. Le teorie del complotto sulla morte di Elvis Presley hanno così fermamente catturato le menti degli americani, che alcuni mesi dopo la sua morte al cimitero “Greysland” i fanati ossessionati hanno provato ad arrivare alla bara per vedere se all’interno effettivamente si trovava il corpo di Elvis.

L’ultimo ruolo della leggenda di Hollywood era nel dramma musicale “Change Your Face”, dove Elvis ha interpretato il ruolo principale. Il suo eroe si innamora di una ragazza che si prepara a diventare suora e lei deve scegliere tra un bel dottore e la vita in un monastero.

James Dean (1931-1955)

Ultimo film: “Il gigante”

Ultimi ruoli di leggende di Hollywood Games Dean
La morte di James Dean è molto mistica, riguarda la sua auto.

Il 24enne James Dean ha recitato soltanto in tre lungometraggi (senza contare le serie TV), diventando un’icona di stile e un sex symbol degli anni ’50. “Il gigante” – l’ultimo progetto di Dean – è stato molto apprezzato dalla critica e ha portato all’artista una nomination postuma all’Oscar.

Alla vigilia della sua morte, l’artista ha acquistato una nuova Porsche sportiva, che non si stancava mai di guidare. L’attrice Ursula Anders e l’attore Alec Guinness, avevano messo in guardia James riguardo al pericolo della velocità, i due amici intuivano qualcosa, eppure il 30 settembre 1955 James Dean era di nuovo al volante come sempre. A causa di una collisione con un’altra macchina su una delle strade californiane, l’artista è morto e l’auto è andata in frantumi.

Dopo la morte dell’autore, l’auto è stata acquistata da un’ammiratrice del attore, che ha pagato una somma spropositata per le riparazioni dell’auto. Quando l’auto è stata completamente restaurata, la ragazza si mise al volante ma non arrivo mai alla destinazione: ha avuto un incidente ed è morta per una frattura al collo. Decisero di non riparare più l’auto, ma le sue parti installate sulle altre auto decisero fatalmente il destino di diversi conducenti che morirono o subirono gravi ferite a seguito di incidenti. Nel 1960, quando la Porsche di James Dean veniva trasportata in un’officina di riparazioni auto di Los Angeles, l’auto improvvisamente scomparve.

C’è da dire che James Dean divenne una leggenda di Hollywood solo dopo la sua morte.

Patrick Swayze (1952-2009)

Ultimo film: “The Beast”

Ultimi ruoli di leggende di Hollywood - Patrick Swayze
Patrick Swayze ha avuto i suoi alti e bassi e non sempre ha potuto gestire la sua popolarità – Ultimo ruolo delle leggende di Hollywood

Per quasi due anni, Patrick Swayze ha combattuto contro il cancro al pancreas: stessa malattia ha causato la morte di Steve Jobs. Swayze ha ammesso che voleva davvero vivere e fino agli ultimi giorni ha combinato il trattamento medico con le riprese. Ultimo ruolo della leggenda di Hollywood era un ruolo principale nella serie poliziesca “The Beast“, che è stata sospesa con la morte di Patrick Swayze.

Leggi anche “I figli delle stelle.

I figli delle stelle

Che aspetto potevano avere figli dei vip, se non si lasciavano ma mettevano su una famiglia

Non ti è mai capitato di pensare perché questo celebre coppie di star non hanno fatto i bambini e se li avrebbero fatti che aspetto potevano avere oggi? Giochiamo con le app a creare i figli delle stelle!

Johnny Depp e Kate Moss

Ti ricordi quando Johnny stava con Kate? Erano i mitici anni ’90 e loro erano giovani e folli! La coppia bella e dannata. Anche se si sono lasciati più di venti anni fa, rimangono una delle coppie più belle ed iconiche di quei anni.

Kate ha dei ricordi molto belli sul Johnny, in un’intervista ha detto:

” Nessuno è mai riuscito a prendersi cura di me. Johnny l’ha fatto per un po’”.

Quando erano insieme Moss firmava i contratti con le case di moda più importanti, era il suo periodo d’oro. Depp stava ottenendo dei ruoli importanti come “Deade Man“, “Don Juan de Marco“, “Ed Wood“. Johnny aveva già alle spalle un matrimonio con una truccatrice e diversi fidanzamenti con le attrici più o meno famosi: Sherilyn Fenn, Jennifer Grey, Winona Ryder e Juliette Lewis.

Kate e Johnny si sono incontrati al Café Tabac di New York, Johnny era avvolto dal fumo della sigaretta e intento a bere il suo whisky, indossava una giacca di pelle ed era irresistibile, lei era spettinata con un vestitino leggero e look leggermente selvaggio che la contraddistingue da sempre. Fu un colpo di fulmine? Chi può dirlo?! Ma la loro storia è durata quattro anni, dal 1994 fino al 1998.

Leggi anche “Ultimo ruolo delle leggende di Hollywood

Dopo essersi separati entrambi hanno voluto costruire relazioni durature. Lei con Jefferson Hack, uno dei creatori della famosa rivista “Dazed & Confused” e lui con la modella Vanessa Paradis. Entrambi hanno avuto i figli dalle loro relazione. Ma se avessero avuto i figli mentre stavano ancora insieme, che aspetto avrebbero avuto i loro bambini?

Figli delle stelle Johnny Depp e Kate Moss:

I figli delle stelle - Johnny Depp e Kate Mossa figli
Che aspetto avrebbero i figli della coppia celebre degli anni ’90

Brad Pitt e Jennifer Aniston

Brad e Jennifer sono stati insieme per sette anni, cinque dei quali da sposati. Per tutti era la coppia ideale prima che si sono lasciati. Non ci è dato sapere come si sono conosciuti ma correva l’anno 1998.

La coppia stellare aveva ufficializzato la loro storia comparendo insieme al concerto di Sting. In seguito si sono sposati nel 2000 e per un po’ erano considerati una delle coppie più felici di Hollywood. Finché lui non incontrò Angelina Jolie sul set di Mr. e Mrs. Smith. Sappiamo tutti come è andata a finire. Ma se Brad Pitt e Jennifer Aniston non si sarebbero lasciati, avrebbero potuti avere dei figli. Scopriamo che aspetto avrebbero potuto avere. Guardate quali bei bambini ha creato la App usando le foto delle due star, belli vero?

Figli delle stelle Brad Pitt e Jennifer Aniston:

Brad Pitt e Jennifer Anniston, figli
Figli di Brad Pitt e Jennifer Aniston

Angelina Jolie e Billy Bob Tornton

Billy Bob Tornton era il secondo marito di Angelina Jolie. I due attori si sono innamorati sul set del film Pushing Tin nel 1999. Era un amore folle: i due indossavano le fiale del sangue uno dell’altro, si scambiavano la biancheria intima e concedevano dei comportamenti bizzarri.

Dalle foto che risalgono al tempo del loro matrimonio la Jolie sembra veramente innamorata, lo sguardo che forse non ha mai avuto per Brad Pitt.

Comunque il loro folle matrimonio durò solo due anni dopodiché i due si lasciarono. Lei si è data alla politica e alla beneficenza e ha perso quello scintillio negli occhi, diventando la classica icona di Hollywood. Billy Bob continuò la vita di prima, scrivendo la musica e lavorando nel mondo del cinema. In una delle interviste ha ammesso che non si è mai sentito abbastanza per Angelina e addirittura aveva un po’ paura di lei. Forse venti anni di differenza nell’età si faceva sentire o forse la Jolie era troppo folle nell’amore? Chi può dirlo. Ma se durante quel breve matrimonio invece di adottare il suo primo figlio, Angelina Jolie avrebbe deciso di avere un figlio o una figlia da Billy Bob Tornton?

Figli delle stelle Angelina Jolie e Billy Bob Tornton :

Angelina Jolie e Billy Bob Tornton e figli
Figli creati dalla app di Angelina Jolie e Billy Bob Tornton

Keanu Reeves e Charlize Theron

Un’altra bellissima coppia erano Keanu Reeves e Charlize Theron. Prima di mettersi insieme i due attori avevano girato insieme due film: Avvocato del Diavolo nel 1997 e Sweet November nel 2001. La loro storia fu beve ma intensa, che durò tra il 2009 e il 2010.

Peccato che si sono lasciati, se la loro love story diventava un matrimonio potevano avere dei bambini bellissimi. Guardate cosa ci è uscito dal nostro sperimento.

Figli di Keanu Reeves e Charliz Theron
Figli di Keanu Reeves e Charlize Theron

Tom Cruise e Nicole Kidman

Tom Cruise e Nicole Kidman, due attori holliwoodiani sono stati sposati per più di dieci anni. Era una delle coppie più ammirate e amate dal pubblico. Li chiamavano addirittura la coppia d’oro.

Si sono conosciuti nel 1989 su set di Giorni di tuono. Nicole Kidman all’epoca aveva 22 anni a un’attrice emergente. Tom Cruise invece aveva 27 anni ed era già un attore molto conosciuto. Dopo un anno di fidanzamento la coppia si è sposata nel 1990, il giorno della vigilia di Natale. Tom faceva già parte di Scientology.

Durante il loro matrimonio Nicole Kidman rimase incinta due volte, ma in entrambi i casi aveva perso il bambino. La coppia aveva adottato due bambini ma se Nicole avesse avuto la sfortuna nelle gravidanze da Tom Cruise che aspetto avrebbero avuto i loro figli?

Tom Cruise e Nicole Kidman, figli
Figli della ex coppia Tom Cruise-Nicole Kidman

Ben Affleck e Jennifer Lopez

Bel Affleck e Jennifer Lopez hanno iniziato a frequentarsi nei primi anni 2000, annunciando il loro fidanzamento nel 2002. Durante la loro storia d’amore, hanno recitato insieme in due film, Jersey Girl e Gigli. La coppia aveva deciso di sposarsi nel 2003 posticipando di seguito le nozze e, nel 2004 si sono lasciati.

Dopo tanti anni escono fuori gli argomenti che avevano portato la coppia alla decisione di separarsi. La continua presenza di paparazzi, l’incredulità dei fan sulla loro storia d’amore fino, addirittura, alla dimostrazione dell’odio nei confronti di J. Lo e le offese razziste non potevano giovare al rapporto. Jennifer Lopez, dopo quasi 15 anni dalla rottura, disse in un’intervista che quella storia l’aveva svuotato dentro, le aveva tolto tante energie e addirittura l’autostima e che per riprendersi le ci sono voluti due anni.

Ricordiamo che Jennifer Lopez proviene dal Bronx, il quartiere più malfamato di New York, e ha dovuto lavorare sodo per arrivare dove è arrivata ma per le fan di Ben Affleck non era abbastanza, doveva essere bianca per stare con il attore preferito.

Anche se negli ultimi anni si sono di nuovo riavvicinati, il tempo per fare i figli ormai è passato. Ma se Jennifer Lopez, ai tempi, si infischiava di tutti e convolava a nozze con Ben Affleck avrebbero potuto avere dei figli. Ecco cosa ci ha creato la App:

Ben Affleck e Jennifer Lopez, figli
Figli di Ben Affleck e Jennifer Lopez

Edward Norton e Salma Hayek

Edward Norton e Salma Hayek iniziarono a frequentarsi nel 1999 e la loro storia durò fino al 2003. Non si sa moltissimo sulla loro relazione perché entrambi attori amano tenere la loro vita privata lontano dai riflettori.

Dopo la loro separazione Salma Hayek, in un’intervista all’Indipendent ha svelato come lei e Edward Norton hanno tenuto il loro rapporto lontano dalla stampa.

“Abbiamo fatto migliaia di cose e nessuno lo sa. La maggior parte di ciò che è scritto non è vero. Mi arrabbierei di più se prendessi il giornale e pensassi:”Oh mio Dio, come lo hanno saputo?”. E’ quasi come se avessi una vita parallela di cui nessuno è alla conoscenza.”

I due ex fidanzati sono rimasti in ottimi rapporti, tanto che Edward Norton sia stato sia al primo che al secondo matrimonio di Salma Hayek.

Giocando con la App abbiamo provato a creare i figli di Edward Norton e Salma Hayek e sono venuti bellissimi, non trovate?

Edward Norton e Salma Hayek, figli
Figli dalla ex coppia stellare di Edward Norton e Salma Hayek

Justin Bieber e Selena Gomez

Quella di Justin Bieber e Selena Gomez è la ex coppia più giovane tra quelle che abbiamo visto oggi. Il oro primo appuntamento risale al 2010 quando sono stati visti insieme in un IHOP ( franchising di frittelle). Gomez all’epoca aveva 18 anni e Bieber 16 anni.

Dopo due anni di appuntamenti girano le voci sulla gravidanza di Selena Gomez. Poi seguono vari tira e molla e nel 2018 arriva la notizia definitiva sulla pausa della loro relazione tormentata, piena di colpi di scena, tradimenti, pause di riflessione e regali costosi.

Non sappiamo se la gravidanza di Selena Gomez era vera e cosa era successo veramente ma con l’aiuto della App abbiamo ipotizzato l’aspetto dei figli di Justin Bieber e di Selena Gomez.

Figli delle stelle Justin Bieber e Selena Gomez.

Justin Bieber e Selena Gomez, figli
Ecco che aspetto avrebbero avuto i figli della coppia Bieber-Gomez – Figli delle stelle

Ti è piaciuto l’articolo? Condividilo con gli amici e lascia un commento.

Leggi anche “I segreti di bellezza delle star” e “Come Gigi Hadid mantiene il suo peso-forma