Ordinare la casa sviluppa il pensiero analitico
Puoi sviluppare il pensiero analitico ordinando la casa, se sai come farlo correttamente
Hai mai visitato la casa di una persona anziana? Probabilmente hai notato un fatto curioso: un numero impressionante di oggetti accumulati nel tempo. Le cose più sorprendenti che mi è capitato di vedere erano le scarpe vecchie, deformate e scolorite, risalenti alla giovinezza. Alla mia domanda del perché non le buttano semplicemente via, mi è stato detto che “sono scarpe di ottima qualità, adesso non le fanno più così… chissà se potranno servire a qualche nipotina”. Cosa ovviamente improbabile, pensai io. Ma oltre ai vestiti vecchi e fuori moda da decenni, in quelle case puoi trovare piatti sbeccati e bicchieri spaiati. Cassetti pieni di riviste, giornali ingialliti e souvenir ricevuti da qualcuno che forse nemmeno si ricorda più. Niente viene buttato. Tutto potrebbe servire, prima o poi. Ma quel “poi” non arriva mai.
Ma non so se ci hai fatto caso, queste case, pur piene di oggetti, sembrano svuotate di energia. Sono ambienti immobili, dove l’aria non circola bene, e nemmeno la vita. Ogni oggetto non usato diventa un piccolo nodo che trattiene il passato e impedisce al nuovo di entrare.
La psicologia dell’accumulo
Secondo numerosi studi psicologici, l’ambiente fisico in cui viviamo ha un impatto diretto sul nostro stato mentale. Un articolo pubblicato sul “Journal of Environmental Psychology” ha mostrato che gli ambienti disordinati aumentano i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), mentre ambienti ordinati migliorano la chiarezza mentale, la capacità decisionale e il benessere percepito.
Quando conserviamo oggetti che non ci servono più, spesso è per motivi emotivi: attaccamento al passato, senso di colpa, paura del futuro. Ma tutti questi oggetti parlano il linguaggio dell’incertezza, dell’immobilità, e anche della mancanza di analisi. Mantenere le cose per abitudine o per paura è un sintomo di un pensiero poco strutturato. Incredibile, vero?!
Dal disordine esterno al disordine mentale

Quindi, qualcuno potrà domandare: in quale modo ordinare la casa sviluppa il pensiero analitico? Qui si incontrano due mondi apparentemente lontani: l’ordine in casa e le capacità mentali. Chi è bravo nel categorizzare, catalogare, ordinare le cose seguendo una logica, è anche una persona che ha il pensiero analitico sviluppato. Il pensiero analitico, infatti, è la capacità di osservare, distinguere, valutare ciò che serve davvero da ciò che non serve più. È ciò che ci consente di risolvere problemi complessi, ma anche di fare ordine tra le cose più semplici.
Chi sviluppa il pensiero analitico, sviluppa anche una sorta di bussola interiore: sa ciò che è utile, ciò che è superfluo, e ciò che è solo un peso. Questo tipo di ordine mentale nasce spesso da piccoli gesti pratici. Come fare spazio in un cassetto. Come decidere se tenere o buttare un oggetto.
Consigli pratici: come sviluppare il pensiero analitico riordinando la casa
All’inizio dell’articolo abbiamo detto che ordinare la casa sviluppa il pensiero analitico. Ebbene sì, il pensiero analitico può essere sviluppato, anche attraverso i piccoli gesti quotidiani. Puoi cominciare liberando non solo lo spazio fisico, ma anche quello mentale. Ecco alcune domande fondamentali da porsi davanti a ogni oggetto che si ha in casa:
- Lo uso ancora? Se è passato più di un anno dall’ultima volta, è probabile che non ti serva più.
- Mi piace davvero? Se ti trasmette una sensazione negativa, è già un segnale che non appartiene più al tuo presente. Magari a quell’oggetto o vestito sono legati ricordi poco piacevoli.
- Ha un valore pratico o simbolico? Se è solo un ricordo ma non lo guardi mai, forse puoi lasciarlo andare.
- Lo terrei se dovessi traslocare domani? Questa domanda è potentissima. Ti obbliga a valutare ogni oggetto per quello che è oggi. Facendo questa domanda io mi sono liberata da un sacco di cose e non me ne sono mai pentita.
- Potrebbe servire a qualcun altro più che a me? Regalare o donare un oggetto può dargli nuova vita, alleggerendo te. Ho regalato un quadro ad una mia amica che per il suo salotto era perfetto, ma a me non piaceva più. La mia amica era felicissima.
Domande per organizzare gli oggetti in casa con logica e criterio
- Con quale frequenza uso questo oggetto? Gli oggetti che usi ogni giorno vanno tenuti a portata di mano. Quelli che usi raramente possono essere riposti in alto o in spazi meno accessibili.
- In quale contesto lo uso? Oggetti con la stessa funzione o destinati allo stesso momento (es. colazione, cura personale, cucito, documenti fiscali) vanno raggruppati insieme. Questo riduce il tempo e lo stress nella ricerca. Sembra una cosa scontata, ma non lo è.
- Qual è il miglior posto per usarlo? Il criterio del minimo sforzo è chiave. Le tazze vicino alla macchina del caffè, i cuscinetti per pulire le scarpe accanto all’ingresso, le lenzuola nella stanza da letto. Non dove “ci stanno”, ma dove hanno senso.
- Serve un contenitore, divisorio o etichetta? Separare non significa solo riporre. Serve anche riconoscere e accedere facilmente. I contenitori trasparenti, le etichette chiare o i divisori nei cassetti aiutano la mente a mantenere il sistema. Personalmente conservo le mie scarpe nelle scatole originarie, perché di solito c’è un’immagine in miniatura, così trovo facilmente la scarpa che sto cercando.
- È visibile a colpo d’occhio? Se per trovare una cosa devi spostarne altre quattro, l’ordine è fallace. Un buon ordine è visivo: le altezze vanno scaglionate, le cose piccole davanti, quelle grandi dietro o ai lati.
- È in una posizione coerente con gli altri oggetti simili? Se un oggetto è simile a un altro (due tipi di nastro adesivo, due pentole piccole), vanno vicini. Non ha senso avere la seconda pentola in un altro mobile solo perché “c’era spazio lì”.
- Ci sono troppi oggetti simili che creano confusione? A volte il disordine nasce dal sovraccarico. Se hai 5 paia di forbici, 4 mestoli o 10 tazze spaiate, anche l’ordine più logico fallirà. Prima si seleziona (torna alle domande di prima), poi si organizza.
- Cosa cerco più spesso? Organizza in base alla tua esperienza quotidiana. Parti dagli oggetti che ti fanno perdere tempo o che tendi a spostare più volte: lì c’è una falla organizzativa da sistemare.
L’ordine come specchio della mente
Riordinare, dunque, non è solo un fatto estetico. È una pratica interiore, un esercizio logico, un modo per allenare la mente a distinguere ciò che conta. Ogni oggetto che elimini con consapevolezza è un pensiero che si chiarisce. Ogni cassetto che svuoti è una parte di te che si libera. E quando impari a mettere ordine nel mondo attorno a te, impari anche a farlo dentro di te. Così, giorno dopo giorno, spazio dopo spazio, alleni il tuo pensiero analitico a distinguere con più lucidità le cose della vita. Ricordati, buttare via una cosa che non usi non è perdere. È guadagnare spazio per il nuovo.
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